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Progetto NanoMOF
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Progetto NanoMOF
Le nanotecnologie, nell'ultimo decennio, hanno offerto un ventaglio di nuove applicazioni che sono entrate, di diritto, nella vita di tutti i giorni.
SIAD, grazie alla consolidata esperienza e alla competenza del proprio Laboratorio scientifico, ha partecipato allo studio ed allo sviluppo di progetti volti a produrre importanti innovazioni in questo settore. In particolare, gli studi portati avanti dal Laboratorio di Ricerca applicati ai MOF (Metal Organic Framework, che sono strutture di molecole a tre dimensioni) avevano aperto le porte ad un futuro che è poi diventato il nostro presente,, fatto di un abbassamento dei costi per l'industria e di un incremento della sicurezza per lo stoccaggio dei gas.
Il progetto (denominato NanoMOF per il fatto che i MOF appartengono alle strutture nanometriche) è partito nel 2005 con i primi investimenti da parte dell’Unione Europea (UE), che ha sin da allora creduto nelle applicazioni di queste molecole.
Dopo i primi, incoraggianti, risultati l’UE ha potenziato la sperimentazione sui MOF avviando, nel 2009, un importante progetto di ricerca che si è chiuso nel 2013. Il Consorzio che ha partecipato al progetto NanoMOF era costituito da diciassette partner internazionali provenienti da dieci nazioni europee, che si sono occupati di tre grandi progetti di ricerca integrati: lo stoccaggio dei gas, la loro purificazione e la catalisi di reazioni chimiche.
I partecipanti a questo gruppo di lavoro rappresentavano Università, Centri di Ricerca ed aziende di Germania, Belgio, Spagna, Norvegia, Francia, Svizzera, Israele, Ungheria e Gran Bretagna. Per l’Italia hanno partecipato l'Università di Torino e SIAD appunto, che è si occupata, in particolare, della parte relativa allo stoccaggio di gas.